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      Quanto all'altra pensione di ( 40(476), glie la pagarà il Sig.r Marcantonio Pieralli, Canonico di Pisa e tanto suo caro, persona honoratissima e di bontà singolare, e son sicuro che desiderarà di pagarla per molti anni; sì che non dubiti che sempre si serrino porte e si faccino bandi contro di lei. Farò pure spedire queste bolle, nelle quali ancora habbiamo hauta la grazia dell'annata; e quello che ci andarà di spesa di resto, lei me lo farà buono con i primi pagamenti e non aliter nec alio modo: e vorrei che le mie pensioni fossero così essigibili come queste di V. S., chè li prometto che spedirei le bolle sue a mie spese.
      Nel resto ho poi letta la lettera di V. S. al nostro Mons.re Ill.mo(477), quale si è tutto consolato dall'intendere i progressi felici delle sue specolazioni, e li pare mill'anni che passi questo bel tempo della peste, per poterla godere qui in Roma; e di sicuro non credo che noi habbiamo ingegno che sia più innamorato delle cose buone, e che faccia più stima e sia più avido dei parti di V. S., di questo Signore.
      Mons.r Pallavicino(478), già Sig.r Marchese, verrà dimani a S. Pietro, e li farò riverenza da parte di V. S. Quanto al Padre Visconti(479) e all'Abb.e Gherardi, sono stati mandati fuori di Roma, e il Padre Visconti si ritrova in Viterbo e forsi ancora l'Abate, più presto in odio dell'astrologia giudiziaria che per cosa che si habbia contro di loro. E non occorrendomi altro, la supplico della sua grazia e li fo riverenza.
     
      Di Roma, il 29 di Marzo 1631.
      Di V. S. molto Ill.re


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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