Oblig.mo e Devotis.o Ser.re e Dis.loDon Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.re e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo [...] Filosofo di S. A. Ser.ma
Firenze.
2133*.
ANDREA CIOLI a FRANCESCO NICCOLINI [in Roma].
[Firenze,] 29 marzo 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 25. - Minuta non autografa.
.... Aspetta S. A. con desiderio la resoluzione del potersi stampare l'opera del S.r Galileo; e sarà però bene che V. E. ne solleciti il P. Maestro del Sacro Palazzo..
Io prego V. E. a dire alla S.ra Ambasciatrice, che il segretario Bocchineri(480) meriterebbe una bravata, se egli havesse saputo che un involto, lasciatogli dal S.r Galileo prima che egli andasse in villa per non far la quarantena nella città, havesse a servire per S. E. Ma egli non ha già potuto sfuggire che il S.r Galileo non si sia doluto che non si sia mandato, essendovi uno occhiale(481) desiderato da detta S.ra Ambasciatrice. Però, entrato io di mezzo tra loro, ho detto che nemanco hora si può mandare, per la paura che tuttavia hanno costì del nostro mal nome in materia della sanità. Però se altrimenti fosse, V. E. ce lo avvisi, et così si sarà rimediato il tutto....
2134*.
RAFFAELLO STACCOLI a [GALILEO in Bellosguardo].
Firenze, 31 marzo 1631.
Arch. di Stato in Firenze. Segreteria delle Riformagioni. Filza 9a di Negozi ecc. dell'Auditore Lorenzo Usimbardi, car. 487r. - Autografa.
Molto Ill.e S.r mio Oss.mo
Il Coccapani ha dato questa scrittura(482), e V. S. ha ancora il memoriale(483), se male non mi riccordo. Lo potrebbe sentire di nuovo, e favorire poi di scrivere qui sotto quel tanto gli parresse si potesse fare, acciò, rappresentato il tutto a S. A., l'A. S. commandassi la sua voluntà. E le bacio le mani, essendo necessario ancora che si dichiari, per potere fermare puntualmente tutti li capi.
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