Di Pitti, 31 Marzo 1631.
Di V. S. molto Ill.reAff.mo Serv.re
Raff. Staccoli.
2135*.
GALILEO a [RAFFAELLO STACCOLI in Firenze].
Bellosguardo, 3 aprile 1631.
Arch. di Stato in Firenze. Segreteria delle Riformagioni. Filza 9a di Negozi ecc. dell'Auditore Lorenzo Usimbardi, car. 487t. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re Col.mo
Questa mattina, e non prima, ho ricevuta la precedente lettera(484) di V. S. molto I. et Ecc.ma per mano del medesimo Coccapani; però non si dovrà maravigliare se riceve tarda risposta. Ho veduto questa seconda domanda(485) del medesimo supplicante, la quale mi par che contenga le seguenti domande.
Prima, persiste in domandar privilegio per la sua invenzione, acciò da altri non gli sia usurpata, ma resti in perpetuo in sè, ne' suoi descendenti, o altri da esso nominati.
Chiede secondariamente che la provisione, che fusse assegnata da S. A. S., séguiti dopo di lui ne i descendenti di sua famiglia etc.
Terzo, domanda per la spesa solo quel tanto che annuamente si spende dalla Parte in riparare a i danni del fiume etc.
E nel quarto luogo domanda sopratutto che gli siano sumministrate quelle comodità necessarie per far la pianta del presente stato del fiume, per poter mostrare a S. A. S. le spese che ci saranno necessario per effettuar l'opera etc.
Hora, come V. S. Ecc.ma vede, tali domande sono diverse assai dalla invenzione pensata dal supplicante per migliorare il presente stato del fiume, circa la quale invenzione potrò io a suo tempo dire il mio parere, cioè dopo che io l'habbia sentita.
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