Intanto mi ricordo a V. S. servitor devotissimo, e con tutto l'affetto e reverenza le bacio la mano.
Pisa, 9 Aprile 1631.
Di V. S. Ecc.maDevot.mo e Obblig.mo Ser.re
Marcant.o Pieralli.
2142**.
GIROLAMO DA SOMMAIA a GALILEO [in Firenze].
Pisa, 9 aprile 1631.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi B.a LXXXIX, n.° 37. - Autografa.
Molto Ill.e et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
Quando io posso servire a V. S. Ecc.ma, godo in estremo, et sodisfo in minima parte a quello devo al suo grandissimo merito et alla sua infinita bontà e gentilezza verso di me. Duolmi bene che sono in tutto inutile, e che bisogna che V. S. Ecc.ma e ciascuno si appaghi del buon volere, nel quale non sarà mai mancamento, ma grandissima prontezza in servirla. Gli invio con questa il mandato(496), e li bacio le mani con affetto et prego ogni maggiore bene.
Di Pisa, 9 d'Aprile 1631.
Di V. S. molto I.e et Ecc.ma
S.or Galileo.
S.re Osserv.moGirol.o da S.ia
2143*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
Arcetri, 11 aprile 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 139. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Le faccende della bottega mi hanno tenuta, et ancora mi tengono, così occupata, che non mi permettano il poterle dir altro per hora, se non che mi accuso della involontaria dilazione e tardanza in mandarla a visitare. Adesso, che mi è permesso, mando, per intender s'ella sta bene e se ha nuove di Vincentio e della cognata, ciò è se crede che questa santissima Pasqua devino esser da lei, il che credo che a V. S. sarebbe di molto gusto, et a me ancora per amor suo.
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