La ringratio però di questa nuova dimostratione ch'ella mi dà del cortesissimo affetto suo, stimato e reverito da me infinitamente.
Hebbi, con l'aiuto di Dio, le mie bolle, quali ho mandato a Firenze per haver la licenza di pigliar il possesso del Canonicato(510), e l'aspetto col primo procaccio. I primi denari che mi verranno in mano, serviranno per sodisfare al debito che ho con V. S., alla cui gentilezza procurerò sempre di corrispondere con ogni possibil prontezza e gratitudine. Baciole in tanto reverentemente la mano, e le prego da Dio intera sanità e felicità.
Pisa, 23 Aprile 1631.
Di V. S. Ecc.maDevot.mo e Obblig.mo Se.re
Marcant.o Pieralli.
2154*
ANDREA CIOLI a FRANCESCO NICCOLINI [in Roma].
Firenze, 23 aprile 1631.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 3522 (non cartolata). - Minuta non autografa.
.... Hieri mandai a V. E. l'occhiale del S.re Galileo(511), con l'occasione degli huomini che il S.r Alessandro del Nero ha inviato a i confini incontro a' SS.ri suoi figliuoli, et sarà da loro consegnato quivi a quelli che di costà haveranno accompagnato sino ad Acquapendente i sudetti figliuoli, et spero che giugnerà salvo all'Ecc.za V., alla quale bacio con tutto l'animo le mani.
2155*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
Arcetri, 25 aprile 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 142. - Autografa.
Molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre,
Perchè dalla Piera intesi l'altro giorno che V. S. si ritrovava grandemente svogliata e senza appetito di mangiare, sono andata investigando quello ch'io havessi potuto mandarle che fossi buono per farle recuperar il gusto; et perchè per questo effetto ho sentito commendar dai medici la oxizacchara, ho fatta questa poca che gli mando, acciò ne faccia l'esperienza, essendo cosa che non dovrà nuocerli.
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