Di poi è venuto il medesimo, da parte pure di S. M.tà, più di 8 volte a ricordarmelo e con grandissima instantia. Io mi sono scusato, che la tardanza procede dal'esservi stato il contagio; et havendone scritto al S.r Cioli più volte, mi lo aveva promesso di mandarmelo e di chiederlo al S.r Galileo. Non l'ha fatto, nè penso infastidirlo da vantaggio; ma resto in grande discredito in Palazzo, perchè, sebene sono cose di poca importantia, come S. M.tà ci haveva tanto diletto, gli dura sempre il desiderio. Se per mezzo di V. S. si potessi risarcire questo male, ne riceverei il maggior gusto del mondo; e fussi la spesa qual fussi, ch'io la darei per bene impiegata. V. S. mi faccia questo piacere e lo sforzi, con avvisarmi. E Dio la feliciti.
Di Madrid, 13 di Maggio 1631.
Esaù.
2164*.
GIOVANNI SILVI a GALILEO in Firenze.
Roma, 17 maggio 1631.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 22. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Io non ho hauto maii aviso, nè da V. S. nè da' SS.ri Galli, se lei pagassi il complimento delli S. 54, b. 15(528) moneta, conforme mi accennò con l'ultima sua. Desidero saperlo però con suo comodo, acciò io ne possi accomodare la scrittura in credito a V. S. et in debito a detti SS.ri; et in che sia buono a servirla, me li offero sempre prontissimo. Li bacio le mani et li pregho dal Sig.r Dio ugni vero bene.
Roma, 17 Magg.o 1631.
Di V. S. molto Ill.reSer.re Aff.mo
Gio. Silvi.
Fuori: All molto Ill.re Sig.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
2165*.
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Cioli Palazzo Dio Madrid Firenze Mss Filza Favaro A Galli Dio Magg Galileo Galilei
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