Io so quel che m'auguro a gloria di cotesta patria e del secolo; ma quand'ella persistesse in voler cedere a i tempi, al meno assicuri nell'habilità de' sua amici quel ch'una volta venne desiderato a voce publica, massime havend'ella sempre desiderato più l'applauso dell'intelligenti che della moltitudine.
Mi rallegro per ultimo della salute con cui si mantiene tra le publiche calamità; e se a Dio piace di terminarle, m'aspetti una volta alla sua villa, per rinfrescarmi il gusto di quei discorsi con che ella si gode la conversazione di cotesti Signori suoi amici. E tra tanto mi conservi nel grado del più vero servitore ch'ell'habbia.
Murlo, li 28 di Maggio 1631.
Di V. S. molto Ill.reAff.mo Ser.re
A. Ar.vo di Siena.
2174*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
Arcetri, 29 maggio 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 144. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Desidero in estremo, col mezzo di V. S., di dar segno di gratitudine e riconoscimento a' tanti oblighi che tengo con Suor Luisa, adesso che mi si porge buona occasione; poi che, ritrovandosi ella in necessità di cercar in presto la somma di ventiquattro scudi fino all'ultimo di Luglio, io vorrei ottener grazia che V. S. gli facessi lei questo servizio, se gli sia possibile, come credo. E se è vero, come so che è verissimo, che V. S. desideri di darmi ogni sodisfazione e gusto, si assicuri che questo sarà de i grandi che possa darmi; et la persona è tale che non dubito che corrisponderà pienamente, più presto avanti che doppo il prescritto termine di due mesi, havendo l'assegnamento sicuro di sua entrata; chè veramente, se fossi altrimenti, io non cercherei di metter V. S. in qualche intrigo, come per l'adietro è seguito con mio grandissimo disgusto.
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Dio Siena Bellosguardo Padre Suor Luisa Luglio
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