Firenze, 2 giugno 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I. T. IX, car. 258. - Autografa.
Sig.r mio,
Vaca la Cancelleria di Fucecchio, che è una delle meglio dello Stato. La negoziatione di essa, come di tutte le altre dello Stato, tocca al S.r Balì Cioli, al quale ho proposto per essa et raccomandato il S.r Vincenzo(545) nostro; et egli vi inclina, et per la parte sua lo preferirà ad ogni altro. Ma la Ser.ma. Arciduchessa, alla quale tocca a fare la grazia(546), ha detto al S.r Balì che egli non si impegni con alcuno, perchè l'A. S. vuol dare la Cancelleria a suo modo; onde pare al S.r Balì necessarissimo che V. S., senza perdimento di tempo, venga domattina a chiederla a S. A., et che sia con lei il S.r Vincenzo: et quando V. S. si facesse raccomandare all'A. S. dal Gran Duca, sarebbe molto meglio. Li pretensori sono molti, et il negozio si ha da spedire per tutta questa settimana al più lungo: il luogo è di molto utile, per quanto si sente. Et le bacio le mani.
Di Fiorenza, 2 Giug.o 1631.
Di V. S.
Aff.mo Ser.re et Parente
Geri Bocchineri.
2178*.
LORENZO USIMBARDI a FERDINANDO II, Granduca di Toscana, [in Firenze].
Firenze, 2 giugno 1631.
Arch. di Stato in Firenze. Segreteria delle Riformagioni. Filza 9a di Negozi ecc. dell'Auditore Lorenzo Usimbardi, car. 488-489. - Autografa la firma.
Ser.mo Gran Duca,
Gismondo Coccapani per l'inclusa supplica(547) narra di haver trovato un'invenzione e modo di metter Arno in canale et haverne di già trattato con l'A. V., e domanda privilegio, che trapassi ne' suoi descendenti in infinito, con quelle pene e pregiudizii soliti apporsi in simili concessioni, che egli solo e chi harà causa da lui, e non altri, possa per l'avvenire mettere in opera tal sua invenzione, e con l'infrascritte condizioni, cioè:
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