Che si contenta revelare il modo della sua invenzione solo al Sig.r Galileo Galilei, che di già, come dice, gl'è stato assegnato da V. A. per revisore di tale impresa; il quale mi riferisce, non poter risolutamente asserir cosa alcuna per non haver ancora visto l'invenzione, ma crede forse possa riuscire, per conoscere il Coccapani da molto tempo in qua per huomo di qualche ingegno e sentimento e da poterseli prestar orecchie.
Si trova alle Riformagioni che l'anno 1458 fu pensiero anche dell'excelsa Republica Fiorentina di mettere Arno in canale, e che, fatto diligente esamine sopra tal opera con prudentissimi e peritissimi architettori e maestri d'acque, trovò che gl'era possibile ordinare tal canale, che le scafe et altre barche grosse, e forsi galere, si sariano potute condurre sino nella città di Firenze; e perciò, per dar principio e perfezione a tanta gloriosa et utile impresa, del mese d'Agosto del detto anno 1458 creorno un magistrato di sei cittadini abili a tutti gl'uffizii, periti et intendenti, chiamati gl'Uffiziali del canale, et ogni due anni se ne dovessi far nuova elezione, con autorità amplissima di fare intorno a ciò quanto bisognava; che poi, del mese di 7mbre seguente, considerato che la spesa che occorreva fare in simile opera era più utile al popolo Fiorentino impiegarla in fortificar Livorno e suo porto, far torre, risarcir fortezze, rocche e muraglie di alcune città e terre dello Stato, rassettar la foce d'Arno e far un fosso da Pisa a Livorno, ordinorno che i detti Offiziali, trallasciando detta impresa del canale, attendessero a simili restaurationi e fortificationi, sì come fecero.
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