Fra tanto godo estremamente che il negotio de' suoi Dialogi sia ridotto a buon termine, e vivo con questi Signori desiderosissimo di vederli.
Quanto al S.r Cesare Marsili, già per un'altra mia(551) gli scrissi qualmente esso Signore stava occupatissimo in negotii domestici e liti; e non havendo anchor disteso l'altra parte della lettera(552), ma havendola solo in mente, non poteva metterla giù, anco che volesse. Ma quello che anco lo trattiene è che vorria vedere il rincontro dell'osservatione fatta a S. Maria Novella, che poi s'accenderà a perfettionarla, e io subito gliela farò havere. Perciò veda se havesse qualcheduno a proposito per far tale osservatione; chè la spesa che vi anderà, do ordine al P. Lutio che voglia favorirmi di farla, chè del tutto sarà rimborsato. Perciò veda, se può, di dar questo gusto al detto Signore et a me anchora, che anchor io m'adoperarò per lei, perchè resti gustata.
Il libro che 'l S.r Cesare li promesse(553), non s'è mandato, perchè quelli della posta non voglion prendere ad assicurarlo: perciò sta serbato per lei sino che si aprano i passi. Io poi attendo alla stampa de' miei logaritmi(554), se ben questo mio stampatore va assai lento, chè a finire, credo, ci anderà tutto quest'anno. E con questo faccio fine e li baccio le mani, ricordandomeli devotissimo servitore, come anco il S.r Cesare Marsili.
Di Bologna, alli 10 Giugno 1631.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOb.mo e Dev.mo Ser.re
F. Bon.ra Cavalieri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
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