L'ho con questa occasione pregato che si compiacia farmi vedere quella parte del suo libro stampato che tratta questo particolare, con promessa di volerlo a mio otio questa estate con la penna in mano considerarlo; il qual me l'ha promesso cortesemente, ancor che il libro non sia per esser finito di stampare prima che a novo Studio. Se V. S. Ecc.ma ha gusto vederlo, le ne mandarò coppia.
Quanto al modo di rincontrare la meridiana(574), per hora non trovo il men dispendioso e facile; il quale ancorchè fosse usato dal Cavaliero Butrigari(575) per ricolocare il foro del gnomone di S. Petronio, vi trovò, se mal non m'aviso, alcuna difficultà, la quale intenderò, da chi vi fu presente, al ritorno che farò da Nonantola, ove hora m'accingo d'andarvi per alcuni miei interessi, quali mi tolgono quasi affatto il campo di potere attendere ad alcuna sorte di speculatione. Alcune nove operatione fatte intorno al gnomone di S. Petronio per haver l'altezza del foro, la sua inclinatione, il livello del piano, per potere con più saldezza essaminare le due osservatione fatte da me, con non esquisita esatezza forse, et dal S.r Mangini(576), mi hano reso chiaro delle difficultà che ella mi faceva nella prima sua intorno al detto rincontro col mezzo de' duoi instromenti, armilla et quadrante. Scriverò anche al S.r Guiduzzi(577), con il qual ancora, se così li piacerà, occorendo vederlo, potrà conferirli quanto li ho scritto.
Con occasione della venuta del cavalerizzo della mia Accademia de' Torbidi, che si parte dimane a cotesta volta, havrà il libro che li scrissi, con alcune ottave(578), alle quale vano fatti alcuni meglioramenti, poichè non sono state fuor che nel secondo carretto: nella quarta ottava, che comincia O sia, inclino dire O pur; et in vezze del secondo O sia, scrivere O ver.
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