E il principale dubbio adunque che ci ànno, per quanto ò potuto sapere dal detto S.r Proveditore, è nel 4° punto principalissimo, in particolare sopra quelle parole della potenza dei romani inperatori, quale cominciando così: Resta il 4° punto, per mio parere principalissimo etc.(625) Del che non ànno tali dubbi li altri che ànno letto la scrittura di V. S., poi che è giudicato da tutti che V. S. abbia volsuto dire, drento alla brevità del tempo di 2 anni, conceduti all'autore, sia inpossibile, sicome è, mostrar l'operatione di tutta l'inventione del'accomodamento, dicendo per ciò che dentro al termine di 2 anni aver dato saggio della riuscita della sua inventione, altrimenti il privilegio s'intenda anullato, è veramente spatio troppo breve, e seguitando: perchè a pena etc.(626); perchè avendo in 2 anni a fare con ogni diligenza la pianta tutta e tutto il livello di Arno, e insieme in detto tempo fare il giuditio di tutte le spese e dei danni e delli aquisti e poi sperimentare la riuscita del'inventione sopra una parte del fiume, che sarà cominciando sopra la pescaia di Rovezzano sin sotto quella della Porta al Prato, la non crede che tutta questa fattura si possa spedire in manco di 5 o 6 anni, quanti anni adunque ci vorranno nel viaggio di 60 miglia: tanto più che li anni di questo negotio sono di 3 mesi l'uno, come lei lo dimostra in quelle parole quando dice: Le quali 2 operationi vengano rese dificultose e prolisse dal non potere esser esercitate fuor che in alcuni mesi del'anno, e quelli anco incomodi rispetto ai caldi(627); che perciò, a voler fare bene tutte queste operationi drento a sì breve tempo, ci vorrebbe la potenza, come lei dice, delli antichi signori di regni anplissimi, chè poi lei non ci penserebbe punto di mettersi all'inpresa e ne spererebbe felice esito; altrimenti, non avendola, l'operatione resterebbe inperfetta, che perciò avendosi a esporre a moltissimi assalti del fiume iracondo ripari inperfetti, li areca qualche spavento.
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Proveditore Resta Arno Rovezzano Porta Prato
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