E aciò che i rivali non abino, con il ritardamento di questo negotio, a scemar all'autore il tempo concedutoli per il privilegio, se bene, come si dice, che chi non può agere non li corre il tempo, con tutto ciò in questo ritardamento possono nuocere sempre, perchè, come si dice per proverbio, chi non fa la festa il dì che l'è non la fa poi. Che per fine racomandandomi a V. S. Ecc.ma, le fo la dovuta reverenza.
Di casa, li 16 di 8bre 1631.
2213*.
BENEDETTO CASTELLI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 18 ottobre 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 190. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e P.ron Col.mo
Sono ritornato in Roma sano e salvo, per grazia di Dio, dove ho ritrovato che V. S. non ha scritto al Sig.r Lorenzo Richiadei per le bolle delle sue pensioni: però le mando io con questo ordinario per via del banco de' Sig.ri Martelli, acciò siano più sicure. Mi farà favore avisarmi della riceuta. Non ho ancora visto il Sig.r Arisio(628), quale so che pagarà prontissimamente V. S., se non ha pagato; ma bisogna che lei mandi procura a qualcheduno che riceva il pagamento e ne faccia scrittura autentica, acciò lei si metta in possesso essigendi, che servirà per ogni difficoltà che li potesse essere fatta per l'avvenire.
Io poi lavoro alla gagliarda con i numeri senza quattrini, e di già ho risoluti con meravigliosa facilità 150 quesiti senza numeri cossici e senza posizione di radici, nel qual negozio ritrovo grandissima consolazione; e perchè vengo stimolato da molti amici di stampare questa fatica, desidero sopra modo che V. S. la veda, e procurare mandargliela con la prima occasione.
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