Per tanto vegga V. S. a che cosa si piglia, perchè io assolutamente li dico che non è possibile pagare li scudi 60, quali ne fanno di moneta di Brescia 84; et havendo procurato di far affittare quelle terre, non si trova chi vogli pagare più di 150 di quei scudi: lascio dunque pensar a lei se a me torna di rissiedere con sessantasei scudi di quella moneta, doppo 14 anni di servitù alla Corte.
A me dispiace sopramodo di essere dalla necessità astretto a comparire avanti di V. S. con questi avvisi, ma non credo già che lei vorrà l'impossibile; nè io penso che nè la giustitia nè la conscienza mi astringerà a più di quello che potrò. Attenderò per tanto qualche ragguaglio della sua rissoluttione, mentre per fine alla sua buona gratia mi raccomando, et bacio le mani a V. S. dicuore.
Roma, 15 Nov. 1631.
Di V. S. molto Ill.reAff.mo Serv.re
G. Batta Arisio.
Fuori: Al molto Ill. Sig.r mio Col.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
2219*.
BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Firenze.
Bologna, 18 novembre 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. IV, T. IV, car. 113. - Autografa
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Ho sentito molto gusto che il mio theorema(639) gli habbi dato sodisfattione. Non mancherò, subito finiti di stampare, di farli havere i Logaritmi(640). Quanto alla Rosa Orsina(641), io veramente resto stupito della spesa, e poi del modo di trattare dell'auttore; e veramente non credo che potesse havere maggior mortificatione e lui e li aderenti suoi, come se con l'occasione della stampa de' suoi Dialogi vi soggiungesse un'apologietta di quattro carte, ch'evacuassero(642) quanto lui dice contro di lei in sì grosso volume: e credo che di già forsi l'haverà fatto, poichè senz'altro sariano più stimate quelle quattro carte che tutto il suo volume; e saria bella con un musciolino abbatere un elefante, o, per dir meglio, una gran chimera.
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