Et qui a V. S. Ecc.ma faccio riverenza, senza finir mai di salutarla.
Bologna, adì 2 Decembre 1631.
Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.ma
Potrà darle nel soprascrito del molt'Illustre.
Aff.mo Ser.reCesare Marsilio.
2226.
GALILEO a [CESARE MARSILI in Bologna].
Firenze, 13 dicembre 1631.
Arch. Marsigli in Bologna. Busta citata al n.° 1688. - Autografa.
Ill.mo Sig.re e Pad.ne Col.mo
In conformità dell'ordine di V. S. Ill.ma, e per pagamento di piccola parte del molto che devo al Sig. Iacomo Gaufredi, scrivo a S. S.a l'alligata lettera. Ho letta la stampata, inviatami da V. S.(663); e come ella accrescie in me lodi non meritate, dubito che possa sciemare in lei il concetto d'esquisito giudice dell'altrui dottrina, per havermi, come credo, figurato a questo gentiluomo per assai più scienziato di quel ch'io sono. Ma siano tutte l'altre mie opinioni quello che esser si voglino, a me basta la sola scienza e certezza che ho dell'amore di V. S. Ill.ma, i frutti del quale, o acerbi o maturi, sempre mi gustano. Egli farà in nome mio reverenza a V. S. e al S. Cottunio, chè così lo prego; sì come prego lei a duplicarla al medesimo Sig. Cottunio, rappresentatomi da lei per così bene affetto verso di me: la qual disposizione toccherà a V. S. a continuargli a favor mio anco dopo che haverà veduti i miei Dialogi, ne i quali, se io fussi stato a tempo, non harei mancato di procurarmi la sua grazia nella contrarietà delle opinioni.
Io sono involto in moltissime occupazioni, che non mi permettono di poter dare tutte le sodisfazioni che(664) devrei a i miei padroni; però mi scusi in grazia, e gradisca quel poco che posso.
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