Don Benedetto C.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re Sig.r et P.ron mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di S. A. Ser.ma
Fiorenza.
2228*.
CESARE MARSILI a [GALILEO in Firenze].
Bologna, 18 dicembre 1631.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 194. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
Per adempire in parte a quanto m'inpone il desiderio di V. S. Ecc.ma, le porterò le parole medesime scritte da Don Constanzo de Notari, Nolano, abbate della Congregatione Cassinense, nel terzo de' cinque libri del suo Mondo Grande, impresso in Venetia per Evangelista d'Euchino, 1617, intorno all'opinione che hebbe Seleuco mattematico del flusso e reflusso del mare, e sono queste:
Seleuco mattematico, persuadendosi che la terra ad un perpetuo moto sottogiacesse, insegna per consequenza che mentre al moto di lei s'oppone il moto lunare, ne nascha il flusso e reflusso dentro l'oceano, quasi effetti di chi con forze eguali persevera ostinato alle frontiere dell'aversario.
Questo è quanto sopra ciò egli scrive al capitolo quinto(666).
Questi litterati, alla lettera del Francese(667) che gli inviai non le oppongono altro che negare la conclusione che la terra sia una gran magnete, perchè i gravi gravitariano diversamente, verbigratia in Italia più di quelo che si facciano in Francia o in Hispagna. Il Sig.r Cottunio fece meco instanza che levassi il suo nome da quella lettera stampata; e per mantenermelo in gratia è stata fatta ristampare da me, come vedrà nella inclusa(668). Altro per hora non mi occore che farli humilmente riverenza.
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