Io credo che il S.re Galilei habbia poi mandati i suoi libri con la venuta costà di Mons.re Arcivescovo di Fiorenza(722)....
2256*.
GALILEO ad [ELIA DIODATI in Parigi].
Firenze, 9 aprile 1632.
Bibl. Nazionale in Parigi. Fonds Dupuy, n.° 668, car. 204. - Copia di pugno di PIETRO DUPUY, in testa alla quale, della medesima mano, si legge: "Lettera del S.r Galileo Galilei alli SS.ri Diodati et Gassendi, 1632".
Molto Ill.re Sig.re e Pad.ne Colend.mo
Consegnai circa un mese fa qui a i SS.ri Galilei due copie del mio Dialogo per V. S., il quale fu inviato a Lione al Sig.re Ruberto(723) per poi mandarlo a lei; sì che opino che alla ricevuta di questa già gli sarà pervenuto nelle mani. Io non gli scrivevo, perchè mi trovavo (sicome ancora mi trovo) mal trattato d'una sciesa negl'occhi che mi toglieva il poter, senza gravissima offesa, leggere pur un verso o scrivere una sillaba. Il cattivo influsso dura ancora, se bene alquanto mitigato. Essendomi sopragiunta la lettera di V. S. con l'altra del Sig.r Gassendo, insieme co 'l suo Mercurio(724), non mi è parso di dovere più differire la risposta ad amendue. Ben è vero che, durando la mia passione degl'occhi, desidero che questa serva per amendue, sin tanto che io possa più consideratamente rileggere la scrittura del S.r Gassendo, la quale sin ora ho ben letta, ma spezzatamente; chè, aggiunto questo impedimento a quello della mia memoria, ridotta per la molta età a gran debolezza, non ne ho potuto formar quella idea che desidero e che conviene all'opera.
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