Se appo lei non mi scusa questo barbarismo la conditione de' nomi propri et de' cognomi, che pare debbano essere inalterabili, con altra occasione, se mi sarà data, parlerò in tale proposito più latinamente. Et con tal fine le auguro dal Cielo ogni contentezza, pregandola di honorarmi de' suoi commandamenti.
Di Padova, 29 Ap.le 1632.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maDivot.mo Ser.re
Fortunio Liceti.
2260**.
GIULIO NINCI a GALILEO in Arcetri.
San Casciano, 30 aprile 1632.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 32. - Autografa.
Molto Ilu.re Sig.re Galileo Galilei,
Mando a V. S. dua some di legnie grose, che sono mancate a una catasta, e gli mando una cosca e una gota, che in tuto sono libbe trentauna, e gli mando dua forme di caco e dua marzolini, che sono in tuto libbe tredici e once nove; e le mando per Gabiello Rosi. E se gli ocore niete altro, V. S. avisi, che io ò grande desiderio di servila. Nè altro, pregado Dio che vi conceda la sanità.
Di Sancasano, il dì 30 di Apile 1632.
Vo.ro Affe.toGiulio Ninci.
Fuori: Al molto Ilu.reSig.re Galileo Galilei, in vila sua in Naceti.
2261.
TOMMASO CAMPANELLA a GALILEO in Firenze.
Roma, 1° maggio 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 207. - Autografa.
Sig.r Galileo veramente illustre, ch'illustri il secolo non volgarmente, mi doglio ch'io solo scarsamente ricevo i vostri favori. Quanto aspettai, quanto desiai, quanto insinuai a V. S. fin da principio, che trattasse questo suo sistema in dialogo e che mi facesse parte delle sue osservationi, et anchora non sono arrivato dopo ch'in Roma le han tenute in mano persone di minor affetto, non voglio dir, e giudicio.
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