Et hora sono stampate, et io lo sapevo da filosofi francesi che me l'hanno scritto; e V. S. non si degna avvisarmi nè mandarmi un essemplare. Parlai con l'Ecc.mo Amb.r Nicolini, e dice che verrà uno a lui, et promette etc.: non vedo etc. Io sono quel che più stimo le sue cose, e che le giudico con giudicio più puro d'ogni passione. Contentisi che sia contento, e si ricordi ch'il mio scritto solo è stampato in sua difesa(736) e non quei d'altri etc.
Resto al suo comando, con ringratiar Dio che sia vivo V. S. et io, e che nelle turbolenze del secolo ci è qualche chiaro per noi. A Dio, anima carissima.
Roma, 1 Mag.° 1632.
Fra Thomaso Campanella
Se.re Divot.mo
Mi piaceria c'havesse stampato l'epistola prima(737) che li mandai di questa materia.
Fuori: All'Ecc.mo Sig.r Galileo Galilei,
Filosofo e Mat.co dell'Altezza di Toscana.
Fiorenza.
2262**.
ANGELO CONTARINI a GALILEO in Firenze.
Brescia, 1° maggio 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 29. - Autografa la sottoscrizione.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.reCon mio grandissimo gusto ho ricevuto la copia che V. S. Ecc.ma s'è compiacciuta mandarmi del suo Dialogo, la quale, sicome mi porge nuova espressione dell'affetto suo particolare verso la persona mia, così mi obliga a ringratiarnela, come faccio, con ogni pienezza d'affetto. La leggerò e la goderò con mio particolar contento, e gli darò quel luogo fra' miei libri che ben si conviene all'opere singolari di V. S. Ecc.ma, alla quale in tanto racordo il mio solito cordialissimo affetto et il sommo desiderio che ho sempre havuto d'impiegarmi in occasioni di suo servitio.
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