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      Non ho ancor havuta occasione di esporli il desiderio del suo ritratto, ma non metto difficoltà che non si ottenga. Et a V. S. molto Ill.re baciando con cordialissimo affetto le mani, prego felicità.
     
      Ven.a, 15 Maggio 1632.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maEcc.mo Galileo.
      Dev.mo et Cord.mo Ser.reF. Fulgentio.
     
     
     
      2268*.
     
      DOMENICO MOLIN a GALILEO in Firenze.
      Venezia, 15 maggio 1632.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 31. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo S.re
     
      Io ardirò di dire che V. S. Ecc.ma fa una ben giusta mercede all'antica et continovata essistimatione c'ho fatta sempre della sua virtù, et per l'affettione sinciera et cordiale che le ho portata, col raccordarsi di me; di che ha voluto darmi segno partecipandomi il suo dottissimo et curiosissimo Dialogo, che per tutti li rispetti grandemente mi piace, ma che mi consola ancora in consideratione di quello che da lei appunto si accenna nella prefatione indrizzata al lettore, che anco pure in Italia tuttavia restano de' galanthuomini che sanno et vagliono a bene intendere et al ben maneggiar le scienze anco più estruse, et che tutto il meglio non ha per anco la fortuna transportato da noi a gli oltramontani(744). Io la ringratio di questa cara dimostratione d'amorevole affetto; pregola di darmi occasione onde possa effettivamente farle conoscere che pur tuttavia in Venetia restano vivi degli amatori et ammiratori del suo valore, et di quelli che con ogni spirito et con altrettanta sincerità incontreran sempre tutte le occasioni delle sue sodisfattioni, de' suoi commodi et de' suoi meritati honori.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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