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      Tardi mi sono capitate le lettere di X, con la copia del libro(753). Stimo anco essere a V. S. molt'Ill.re note le mie disaventure, che mi hanno tenuto luntano dalla città; come pur tutt'hora, se ben è seguita la mia total liberatione, mi vi alluntano, per divertirmi da quei pericoli li quali la prudenza humana non può schiffare. A V. S. molt'Ill.re per fine auguro dal Signore Dio felicissimi anni et continua prosperità.
     
      Di Villa, a' 20 Maggio 1632.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maEcc.mo S.or Galileo Galilei.
      Aff.mo per ser. di coreZac.a Sagredo.
     
     
     
      2273*.
     
      BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Firenze.
      Bologna, 25 maggio 1632.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI. T. XI, car. 213. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
     
      Havevo pensiero d'inviarli il Fromondo(754), ma poichè ella già l'ha visto, anzi di più il Lasbergio(755), che non ho visto io, non occorre che io ne facci altro. Quanto ai miei Logaritmi(756), non stimo già che sia materia sì difficile ch'ella con non molta applicatione non l'intendesse; ma forsi la mia propria oscurità havrà la colpa di haverla ritratta dal farci sopra studio: ma spero mi scuserà, sapendo com'io ero lontano dalla compositione delle tavole e uso di quelle, e poi essendo materia che per sè stessa porta molta difficoltà.
      Ho salutato a nome suo il Sig.r Marsili, quale è di presente per andare a Mantova per un suo negotio, e poi siamo d'accordo di venir da lei, sì che siamo a tempo per l'osservatione del solstitio, il che, doppo il visitarla e goderla, desidera principalmente il Sig.r Cesare.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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