Pagina (432/604)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      So che sono stati ricercati molti de' suoi libri, onde non dubbito che lo stampatore non sia per trasmetterne di qua. Quanto alla materia, nell'idea generale fatta in quella affrettata lettura, io non credo che l'invidia o malignità sia per ritrovarci che dire, salvo nelle parti che non intenderà: ma ella ha data tal luce alle cose più abstruse, che non so che resti da desiderare, et ha cavato fuori cose tanto peregrine, che gl'intelletti non depravati haverano che ammirare. A me pare un'hora mill'anni di vedere gl'altri due dialoghi, persuaso che in quelli haveremo parte delle cose promesse circa il moto de' naturali e de' progetti. Io m'incanto intorno a questi, e vorrei veder fatta quest'opera da lei, chè certissimamente non può sperarsi da altri; di che ci può chiarir il tempo andato, nel quale io vorrei sapere da questi nostri Peripatetici che cosa sapiamo del moto, fuori che parole gratianiche e pedantesche.
      Tra tutte le cose che m'empiono lo spirito, è quella che V. S. ha portata del moto per la perpendicolare e per l'inclinata, che li mobili acquistano col passar per tutti li gradi di celerità uguale, e che in ogni grado acquistato, se continuasse il moto con quello, farebbe, nel tempo che si è mosso, di punto il doppio. Santo Dio, che speculatione divina è questa, e come ingegno altro che del divino Galilei ha potuto trovar osservationi per conoscerlo e mezo per dimostrarlo, perchè sono fuori di dubbio che deve haver l'uno e l'altro! Che mi si trovi in tutto Aristotile cosa che vaglia tanto!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





Peripatetici Dio Galilei Aristotile