Roma, 21 agosto 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 228. - Autografa.
Molt'Ill.e et Ecc.mo Sig.re
Con gran disgusto mio ho sentito che si fa Congregatione di theologi irati a prohibire i Dialoghi di V. S.; e non ci entra persona che sappia matematica nè cose recondite. Avverta, che mentre V. S. asserisce che fu ben prohibita l'opinione del moto della terra, non è obligata a creder anche che le ragioni contradicenti sian buone. Questa è regola theologica; e si prova, perchè nel Concilio Niceno 2 fu decretato che angelorum imagines depingi debent, quoniam vere corporei sunt: il decreto è valido, e non la ragione, già che tutti scolastici dicono che gli angioli son incorporei, a tempo nostro. Ci son altri fondamenti assai.
Dubito di violenza di gente che non sa. Il P. Mostro fa fracassi contra; et dice, ex ore Pontificis: ma N. S. non è informato, nè può pensar a questo. V. S., per mio avviso, faccia scriver dal G. Duca, che sì come mettono Domenicani, Gesuini et Theatini e preti secolari in questa Congregatione contra i vostri libri, ammettano anche il P. Castelli e me: e si vinceranno, succumbemus etc. etiam nella propositione, non che nelle ragioni. Ma sia a me secreto, quia etc. O dimandi avvocato e procuratore in questa causa; e se non la vincemo, mi tenga per bestia. Io so ch'il Papa è di gran senno, et quando sarà informato etc. A Dio.
Roma, 21 Ag.o 1632.
Di V. S. Ecc.maSe.re Aff.mo non volgare
Fra Thomaso Campanella.
Ho molti autori sacri per noi etc.
Fuori: Al molto Ill.e et Ecc.mo Sig.r Galileo Galilei,
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