Mostrò desiderio che io glie ne lasciassi, per far maggior reflessione a quelle autorità e luoghi di S. Agostino in particolare; ed io, per non restarne senza, dissi che n'arei fatto fare una copia e datogliene liberamente, acciò ne facesse con più tempo quel capitale che fosse paruto alla sua prudenza. Così è seguito, e questa mattina glie ne ho mandata copiata in buonissima forma, e rivista e ricorretta con la maggior diligenza che sia stato possibile.
Doppo d'aver finito di leggere la scrittura, parendomi di nuovo assai più mite, tornai a far esibizione della prontissima volontà del S.r Galileo, in conformità della lettera di V. S.; e S. P. Rev.ma replicò che l'arebbe avuto a quore sommamente, promettendo dal canto suo tutte le agevolezze possibili: e all'ora mi significò che uno dei giorni antecedenti il S.r Ambasciatore di Toscana, in nome del Ser.mo G. D., gli aveva parlato di questo negozio, e raccomandatogliene efficacissimamente; che aveva risposto queste precise parole: Che egli era semplice ministro, posto in quel carico per esequir la volontà dei padroni; che dove si fosse distesa la sua autorità e possibilità, non arebbe mancato di servire; e che stimava che quando il S.r Galileo fosse perseverato nella prontezza dimostrata per obbedire, si sarebbe proceduto con lui piacevolissimamente, e in maniera che se ne sarebbe lodato. Di questo ne aranno riscontro costà per le lettere del S.r Ambasciatore. Io lo ringraziai più che seppi e potetti, e mostrai di stimare assolutamente che il S.r Galileo aveva in lui la sua intera confidenza.
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S. Agostino Rev Ambasciatore Toscana Ambasciatore
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