Io non posso nascondere a V. S. Ill.ma, tale avviso essermi stato di poco gusto, nel vedere come di un mio studio di più di 40 anni, conferitone buona parte con larga confidenza al detto Padre, mi deva ora esser levato le primizie, e sfiorata quella gloria che tanto avidamente desideravo e mi promettevo da sì lunghe mie fatiche; perchè veramente il primo mio intendimento, che mi mosse a specolar sopra 'l moto, fu il ritrovar tal linea, la quale se ben, ritrovata, è poi di non molto difficile dimostrazione, tuttavia io, che l'ho provata, so quanta fatica vi ho hauto in ritrovar tal conclusione: e se il P. F. Buonaventura m'havesse, innanzi la pubblicazione, significato il suo(810) pensiero (come forse la civil creanza richiedeva), io l'havrei tanto pregato, che mi harebbe permesso che io havessi prima stampato il mio libro, dopo il quale poteva egli poi soggiugner quanti trovati gli fusse piaciuto. Starò attendendo di veder ciò che ei produce; ma gran cosa certo ci vorrebbe a temperare il mio disgusto e di quanti miei amici hanno ciò inteso, da i quali per mia maggior mortificazione mi vien buttato in occhio il mio troppo confidare. Porta la mia stella che io habbia a combattere, et anco con perdita, la roba mia.
So che harò apportato disgusto a V. S. Ill.ma; ma mi scusi e perdoni, havendomi a ciò dire sforzato la mia passione, in consolazione della quale piaccia a V. S. Ill.ma assicurarmi come ella mi continua la sua buona grazia, felicità da me pregiata sopra ogni tesoro. Con che reverentemente gli bacio le mani, e prego felicità.
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Padre Buonaventura
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