Mi consolo che le occorra questo puoco di affare nel quale io possa adoperarmi: piciol impiego rispetto all'infinito desiderio c'ho di servir V. S. Ecc.ma, a cui bacio le mani.
Ven.a, 18 Settembre 1632.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maEcc.mo Galileo.
Dev.mo Ser.reF. Fulgentio.
2305.
FRANCESCO NICCOLINI ad [ANDREA CIOLI in Firenze].
Roma, 18 settembre 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 81-86. - Autografa.
Ill.mo S.r mio Oss.mo
Mandō da me, tre giorni sono, S. S.tā il S.r Pietro Benessi, uno de' suoi segretari; e mi fece significare ch'in segno della stima che S. B.e professa verso la persona del Ser.mo nostro Signore, haveva, fuor del solito, voluto ch'io sapessi che S. S.tā non poteva far di meno di non consegnare alla Congregazione della Santa Inquisitione, doppo d'haver, in riguardo della premura che vi mostra S. A., anche insolitamente fattolo esattamente e maturamente considerare a parola per parola da una Congregazione particolare di persone dottissime e versatissime in teologia et in altre scienze, il libro del S.r Galilei sopra il sistema Copernicano del moto della terra, perchč si considerasse se si fusse possuto far di meno di consegnarlo al S.to Ufizio; ma ch'in fine, doppo le suddette diligenze, era stato giudicato non doversi in conto alcuno lasciarlo correre senza un diligente esame della medesima S.ta Inquisitione, la qual poi giudicherebbe quel che se ne dovessi fare; ch'io ricevessi tutto questo in segno del paterno affetto con che S. S.tā ama l'A. S., alla quale S. B.e ne imponeva il secreto, sottoponendola agl'ordini del medesimo S.to Offizio in questa parte, a' quali anche sottoponeva la persona mia, per non se ne dover parlare nč notificar ad alcuno senza incorrer nelle solite censure.
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