Io lo pregai di baciarne humilmente il piede alla S.tà S., e m'esibii di rappresentar i comandamenti di S. B.e al Ser.mo Padrone, seben dicevo di sentirvi repugnanza per il disgusto che le apporterei.
Ho stimato poi nondimeno necessario di parlarne io medesimo a S. S.tà questa mattina: e doppo d'haverle repetito quel che per sua parte m'era stato significato, le rimostrai ch'ell'havrebbe possuto dar campo al S.r Galilei di farsi sentire e di giustificarsi, perchè mentre quest'interesse si tratta per ancora in una giunta particolare, che non ha che fare col S.o Ufizio e non è la sua propria Congregazione, non si pregiudicava alle constitutioni et agl'ordini di quel tribunale, il quale solamente censura, prohibisce, e comanda il disdirsi; che S. S.tà poteva imporre questa obbligatione al Ser.mo Gran Duca mio Signore, che ne la supplicava reverentemente, senza potersi dubitare di nuovi esempi o nuove introduttioni. Ma mi rispose ch'era tutt'uno, e che la giunta s'era fatta fuor del solito solamente per far piacere al Padron Ser.mo et al S.r Galilei ancora, e per veder se si fusse possuto non introdurre questo negozio al S.to Ufizio, e ch'io mi contentasse di quel che m'era stato participato sin hora fuor dell'usato. Replicai di supplicarla humilmente di nuovo a considerare ch'il S.r Galilei era Matematico di S. A., suo stipendiato e suo servitore attuale, e per tale ricevuto anche universalmente: e S. S.tà replicò, che per questo anche era uscita dell'ordinario con noi, e ch'ancora il S.r Galileo era suo amico, ma che queste opinioni furno dannate circa a 16 anni sono, e ch'egli è entrato in un gran ginepreto, nel quale poteva far di meno, perchè son materie fastidiose e pericolose, e che questa sua opera in fatti è perniciosa, e la materia è grave più di quel che S. A. si persuade; entrando meco anche a discorrer della medesima materia e delle opinioni, ma con ordine espresso, sotto pena di censure, di non le palesar nè meno a S. A.: e bench'io supplicassi di poterle referire almeno all'A. S. solamente, mi rispose ch'io mi contentassi d'haverle sapute da lei in confidenza com'amico, non già come ministro.
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