chiarì. Ond'io, doppo essercene un poco risi, soggiunsi di nuovo di sperar nondimeno che la S.tà S. fusse per ordinare che all'opera del S.r Galilei fusse fatto manco male che fusse possibile; supplicandol'ancora di poter conferire questi propositi con V. S. Ill.ma, perchè, occorrendo a S. A. di replicar o comandarmi la sua mente, ella non era solita di scriver di proprio pugno, già che anche la corrispondenza io la tenevo con lei. Il Papa vi pensò un poco, e poi mi rispose che mentr'io dicevo che l'A. S. non scriveva da sè medesima, si contentava che anche lei lo potesse sapere, ma sotto i medesimi vincoli delle censure del S.to Ufizio e per non ne parlare o conferire con altri che con S. A., incaricandomi di scrivergliene espressamente. Potrà dunque V. S. Ill.ma significar tutto questo al Padron Ser.mo, et a me comandar s'io deva esequir da vantaggio, mentre mi si accresce una buona fatica d'haver a scrivere e copiar di mio pugno questa diceria fastidiosa e molto lunga. Et a V. S. Ill.ma bacio le mani.
Di Roma, 18 di Settembre 1632.
Di V. S. Ill.maObl.mo Ser.re
Franc.o Niccolini.
2306*.
GIUSEPPE GAULTIER a [NICCOLÒ FABRI DI PEIRESC a Beaugentier].
Aix, 20 settembre 1632.
Bibl. d'Inguimbert in Carpentras. Reg. LX, T. II, car. 296. - Autografa
.... Je vous remercie fort la communication de vostre livre de Gallileus, que je n'avois encore veu. Je n'ay encores peu prandre mon temps pour le lire, ce que neantmoins je desire fort: et remarquez comme il met sur le marché une opinion tant mal agréable à la Cour de Rome.
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