Tutto si fa sapere a V. S. per sua notitia....
2313.
ASCANIO PICCOLOMINI a [GALILEO in Firenze].
Siena, 29 settembre 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 40. - Autografa.
Molt'Ill. Sig.r mio Oss.mo
Mess. Santi Bindi con la di V. S. del 20 mi rese tanto buone nuove della sua salute e della parzial memoria ch'ella conserva della mia servitù, ch'io me li dovrei mostrar tutto contento, se l'haver inteso per la sua le traversie ch'al solito si preparano contro la sua opera, non mi facesse compatire il disservizio che ne ridonda al publico bene degl'ingegni, e compassionare a cotesta età amaritudini di questa sorte. Per più efficacemente servirla, vorrei poter essere di presenzia a Roma; ma non perciò trasgredirò in questo mentre il suo cenno, ingarbando con l'Em.mo Padrone(827) quello che V. S. mi soggerisce, benchè la mia testimonianza porti più tosto seco affetto che autorità. Strano parmi ch'ad una così fresca e puntual approvazione, cautelata da lei con tanti protesti, facci difficultà la passione di qualch'uno, che caverà l'ombre non dall'opera, ma da conseguenze fatte di capriccio, perchè il libro per sè medesimo non so che possa se non ampiamente edificar qualumque timida e scrupulosa coscienza. Ma, dall'altro canto, V. S. si merita questo e peggio, mentre a poco a poco va disarmando quelli che siedano all'imperio delle scienze, e pur troppo non gl'è altro rimasto che 'l fuggirsene in sagrato. Io non posso dir altro, se non che quelle cose che tendano all'immortalità non hanno da temere la burrasca de' tempi.
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