Di Firenze, li 6 di Ottobre 1632.
Di V. S. Ill.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
Galileo Galilei.
2319**.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
Venezia, 9 ottobre 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 42. - Autografa.
Molt'Ill.re e Ecc.mo Sig.r Col.mo
Con le lettere di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma di 25 passato ho ricevute le bolle della sua pensione(835), de la quale farò spedir il possesso e 'l placet dell'Ecc.mo Senato quanto prima. Adesso, per certi accidenti, questo genere di negotio sta come in sospeso; ma lasci a me la cura, chè opportunamente operarò. Saria necessario tra tanto che V. S. mandasse qui a' suoi(836) una procura per questo negotio di levar le Ducali, con authorità di sostituir uno o più in Brescia a riscuotere la detta pensione con li decorsi; chè puoi trovarò io persona che ci serva.
Intorno alla persecutione ch'incontra la sua opera, succeda quello si voglia, non se ne travagli, chè tutta la malignità del mondo non più può far che gl'intendenti non ammirino e comendino e l'opera e l'autore colle più alte maniere che si possano ritrovare. Li miei amici qui mi parlano in questi sensi, che se ci fossero tutte le prohibitioni, vogliono più tosto incorrer l'indignationi, che privarsi di questo libro. Il Sig.r Celesti(837), ingegno singolare, mi disse che si contenta più tosto restar con quel libro solo, che, perso questo, tener tutti gl'altri: e tanto affermo io ancora. Qui pensava un amico mio ristamparlo; ha saputo da' suoi corrispondenti da Roma la difficoltà che se le promove, e soprasede: ma V. S. tenga per indubitato che sarà stampato, e le nationi estere più libere non vorrano esserne prive.
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