Quelli che da lei vogliono quest'obedienza, s'affettionerano anco alla sua virtù, haveranno rispetto all'età, et udiranno la sua sincera intentione. Il Pontefice stesso, così eccellente nelle belle lettere e dottrine pellegrine, troncarà le vie alle malignità. V. S. non si perda, prenda cuore, chè Dio le assisterà. Penso che 'l peggio possa essere il voler da lei non retrattatione, che non va ove non si forma dottrine, ma confutatione delle ragioni Coperniche: ella lo farà come potrà. Io gl'offerisco ciò che posso. Oh fosse ella qui, ove potessi dimostrarli la stima che facio! Provegga a gl'altri scritti, e s'io vaglio eccomi suo. Dio la fortifichi, come Lo prego: e le bacio le mani.
Ven.a, 9 Ottobre 1632.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.re Galileo.
Dev.mo Ser.reF. Fulgentio.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et Eccell.mo Sig.r Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, in
Fiorenza.
2321*.
ANDREA CIOLI a FRANCESCO NICCOLINI [in Roma].
Siena, 9 ottobre 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 89. - Minuta non autografa.
Al S.r Amb.re Niccolini.
Di Siena, 9 8bre 1632.
Sono arrivate hoggi le lettere di Germania, ma tanto scarse di nuove, che io non posso mandarne a V. E. che un piccolo mezzo foglio. Ma sarà ben anco molto più piccola questa lettera, non havendo io che scriverle fin che non me ne sopragiungano altre sue; che solamente posso dirle, con estraordinario dispiacere di S. A., che noi aspettiamo qua(838) d'hora in hora il povero S.r Galilei, stato intimato dalla Sacra Congregatione del S.to Offitio a comparir costà dentro il termine di questo mese, per conto di quella sua opera: nè gli mancava altro che così gran travaglio e disagio, in tanto grave età. Ma spero bene, se Idio gli darà vita, che egli tornarà ben presto consolato, se saranno udite le sue ragioni senza esserne impedito da' persegutori.
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