Io ho appresso di me tutte le scritture che per tale occasione feci qui e in Roma, dalle quali (torno a replicarlo) ciascheduno comprenderà, non mi esser io mosso a implicarmi in questa impresa salvo che per zelo di S.ta Chiesa, e per sumministrare a i ministri di quella quelle notizie che i miei lunghi studii mi havevano arrecate, e di alcuna delle quali forse poteva taluno esser bisognoso, come di materie oscure e separate dalle dottrine più frequentate: e ben son sicuro che agevolissimo mi sarà il far palese e chiaro, come del pormi a tale impresa mi furon gagliardo invito le determinazioni e santissimi precetti in tanti luoghi sparsi nei libri de i sacri dottori di S.ta Chiesa, e come finalmente l'ultima mia conferma in tal proponimento s'impresse in me nel sentire un brevissimo ma santissimo et ammirabil pronunziato, che, quasi ecco dello Spirito Santo, improvisamente uscì dalla bocca di persona eminentissima in dottrina e veneranda per santità di vita; pronunziato(841) tale, che in sè contiene, sotto manco di dieci parole con arguta leggiadria accoppiate, quanto da lunghi discorsi disseminati ne i libri de i sacri dottori [si racco]glie. Io per hora tacerò il detto ammirabile e l'autor di esso, non mi parendo se non cautamente e convenientemente fatto il non interessar nissuno nel presente affare, dove solo la persona mia viene in considerazione.
Se mi succederà d'ottener tal grazia, oh quanto spero io che la mia innocenza debba esser conosciuta et abbracciata da cotesti prudentissimi e giustissimi Padri, e quanto habbiano a restar maravigliati di qualche stratagemma che fu usato da qualcuno, accecato e spinto a muover la prima pietra non per zelo di pietà, ma per odio non contro di questa o di quella opinione, ma contro alla persona mia.
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