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      Tale avviso mi affligge gravemente, non perchè io non sperassi di potermi appieno giustificare e far palese la mia innocenzia e santissimo zelo verso S.ta Chiesa; ma la grave età, accompagnata con molte corporali indisposizioni, con la giunta di questo travaglio di mente, in un viaggio lungo e travagliosissimo per i presenti sospetti, mi rendono quasi che sicuro che io non mi vi potrei condur con la vita. Ho fatto ogni opera per ottener di sincerarmi con scritture, o vero che la causa mia sia veduta qui, dove sono ministri di S.ta Chiesa; e sto aspettando qualche resoluzione. Intanto ne ho voluto dar conto a V. S. Ill.ma, come a mio padrone affezionatissimo e che so che compassionerà questo mio infortunio.
      Ricevei una lunga lettera dal molto R. Padre Buonaventura(843), piena di scuse, le quali veramente non erano necessarie, perchè io non ho mai hauto dubbio della sua bonissima intenzione, ma mi dolevo della mia disgrazia, che mi arrecava disgusto contro alla volontà e opinione di chi me lo cagionava. Io non posso riscrivergli per adesso, trovandomi occupatissimo; e solo prego V. S. a dirgli che non intendo che S. Paternità muti nulla nel suo libro già stampato, anzi che io gli rendo grazie delle onorate menzioni che fa di me. E qui reventemente inchinandola, gli bacio le mani e prego felicità.
     
      Fir.ze, li 16 di 8bre 1632.
      Di V. S. Ill.maSer.re Obblig.mo
      Gal.o G.
     
     
     
      2326.
     
      BENEDETTO CASTELLI a [GALILEO in Firenze].
      Roma, 16 ottobre 1632.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 242-243. - Autografa la sottoscrizione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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