Molto Ill.re Sig.r et P.ron mio Col.mo
Scrissi oggi quindeci giorni a V. S. molto Ill.re una mia longa(844) intorno a quanto si sentiva trattare del suo libro da questi Superiori: desiderarei sapere se l'ha ricevuta. Tra tanto non ho sentito altro di novo, solo che il Rev.mo Padre Abbate di Siena con una sua lettera mi ha messo il cervello a partito, havendomi dato conto di un argomento fatto dal Chiaromonte(845), al quale (sia detto con pace di V. S.) non credo che lei mai habbia pensato. Mi scrive che è stato visto in questa risposta che si stampa in Firenze(846); e le parole sono queste: Se la terra si movesse, la prima intelligenza, alla quale compete il moto diurno dell'universo, sarebbe divenuta un demonio. Dove io noto, prima, la franchezza della introduttione di questa prima intelligenza, e la sicurezza del mestier suo di movere del moto diurno l'universo; tutte cose controverse. Ma quel che mi è parso ridicoloso, è che questo povero vecchio casca ancor lui nel pensiero, che Pitagora, Copernico, V. S., et altri che tengono che la terra si mova, habbino in mente che una volta la terra sia stata ferma, et poi si sia cominciata a movere; perchè se e' non havesse questa fantasia, non haverebbe detto che la prima intelligenza sarebbe divenuta un demonio, ma concluderebbe che la prima intelligenza sarebbe sempre stata e sarebbe un demonio. Da questa sola cosa, quando io non ne fossi chiaro per altro, conosco pur troppo vivamente che quest'homo è molto debole; e non è possibile che da un cervello dal quale è nata questa scioccaria, possa mai uscire altro che vanità e debolezze grandissime.
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