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      E sappia che gli huomini non mirano al vero, ma a dar gusto e scusar sè stessi con accusar noi etc. Questo deve bastar a pensar quel che si deve fare, se questi decreti novi non sono irretrattabili; se non, patienza. Quel che vuol Dio, è forza vogliamo anche noi. Io vedo che quanto più ci sforzamo a manifestarci amici e servi de' padroni, tanto più si studiano a mostrar il contrario gli altri etc. Dio consoli V. S. Ecc.ma e tutti noi.
     
      Frascati, a' 22 d'8bre 1632.
      Di V. S. Ecc.maSe.re Aff.mo e di core
      F. Thom.o Campanella.
     
      Fanno tutto il possibile con parole e scritture a provare che V. S. ha contravenuto a quanto li fu ordinato e corretto, per salvar sè stessi o per etc.
     
      Fuori d'altra mano: Al molt'Ill.re et Ecc.te Sig.r e P.ron mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei, Filosofo e Matematico dell'Altez.a di Tosc.a
      Firenze.
     
     
     
      2331.
     
      BENEDETTO CASTELLI a [GALILEO in Firenze].
      Castel Gandolfo, 23 ottobre 1632.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 50. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.re e P.ron mio Col.mo
     
      Qui in Castel Gandolfo ho riceuta la lettera di V. S. molto Ill.re con l'inclusa al Sig.r Antonio Minutolo, al quale l'ho consegnata; ma per ancora non ho hauto risposta, per essere andato fuori l'Emin.mo Sig.r Card.le Padrone. Fra due giorni penso essere a Roma, e parlarò con l'Ecc.mo Sig.r Ambasciatore e vedrò se S. E. mi aprirà qualche strada di servire V. S., perchè sin ora io lavoro all'oscuro, o per dir meglio la gran luce e splendore, con che si trattano questi negozii, m'abbaglia la vista.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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