In tanto lei resti consolata nella propria conscienza, e sia sicura, come so che è, che le ultimate risoluzioni di questo san.[mo] Tribunale non li saranno mai pregiudiziali.
Mi dispiace che le turbulenze di Mons.r Ciampoli(857), tanto suo e mio, ci siano traversate. S. S. Ill.ma è stata deputata governatore di Mont'Alto della Marca, della quale deliberazione resta contento, quietandosi nella volontà di Dio e in quella de' Padroni. Io vado continovando a servire dove sono comandato, e l'Em.mo Padrone mostra gradire la mia buona volontà; tuttavia io non ho, riguardando al mio basso merito, speranze di sorte alcuna, e i miei desiderii sono tanto mortificati, che resto consolatissimo. Solo vorrei potere servire V. S. e le AA. Ser.me, alle quali humilmente m'inchino; e a V. S. bacio le mani, e li prego da Dio contentezza.
Di Castel Gandolfo, il 23 di 8bre 1632.
Di V. S. molto Ill.reDevotiss.o e Obl.mo Ser.re e Dis.lo
Don Benedetto Castelli.
2332**.
FULGENZIO MICANZIO a [GALILEO in Firenze].
Venezia, 23 ottobre 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 49. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Eccell.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Havevo scritto questo annesso, quando mi gionse la littera del travaglio di V. S. molto Ill.re et Eccell.ma, che mi fece mutar proposito e scriverle con in quella. Hora, per il particolar della sua pensione(858), la mando per non scriver il medesmo. Sarà servita certo, e questa mattina ne ho parlato all'Eccell.mo Venier(859), che levarà ogni difficoltà. Faccia la procura, e dia l'ordine a i suoi(860) qui d'aboccarsi meco, e lasci a me la cura.
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