Mons.r Ciampoli nostro partirā martedė per il suo governo di Montalto; e mi creda che ha fatto stupire tutta Roma con la franchezza dell'animo e prudenza con che si č portato, che pių non si puō nč dire nč imaginare. Tutti gli applaudono, e gli stessi persecutori suoi si vergognano ancora a scoprirsi; nč sin hora si sa di donde venga, nč quali si siano(886) le querele contro di lui, non essendoli stato detto cosa alcuna. Possono bene i Senechi e Platoni e tutti i morali insieme dar precetti e regole di combattere contro la fortuna; ma metterle in prattica come ha fatto questo ottimo prelato, credo che sia impossibile. Tutti i suoi amici stanno afflitti, et io sopra tutti in particolare; e lui solo con animo non solo invitto, ma come non fosse nč anche combattuto, se ne sta consolatissimo, allegro pių che mai, applicato a' suoi studii, e, quello che č la perfezzione d'ogni cosa, mostra somma riverenza verso Padroni, standosi quietissimo nella volontā di Dio: e per concluderla, mi č parso un miracolo; e questo lo scrivo perchč č vero, molto pių di quello che posso scrivere nč io nč qual si voglia altro. E li voglio dire di pių, che se bene in questo tempo ho frequentata la sua stanza pių del solito, conoscendolo per il migliore e pių fedele servidore di questi Padroni, non l'ho visto perturbato mai, se non quando hebbe la nova del travaglio di V. S., che lo trafisse sopra modo. L'ama di cuore, e fa quella stima del suo merito e valore che lei merita, e li bacia le mani. Et io la supplico a comandarmi sempre, chč la voglio servire mentre vivo, che cosė sono obligato, e li fo riverenza.
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