E non occorrendomi altro, li fo humilissima riverenza.
Roma, 27 9mbre 1632.
Di V. S. molto Ill.reIl Sig.r Galileo.
Devotis.o Aff.mo e Oblig.mo Ser.reDon Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Fil.o di S. A. Ser.ma
Fiorenze.
2357*.
FRANCESCO GALILEI a [GALILEO in Firenze].
Venezia, 27 novembre 1632.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 35. - Autografa.
Molt'Ill.e S.re e P.ne mio Col.mo
Restano cavate le Ducali(892) per poter risquotere a Brescia la pensione di V. S., onde si invieranno ad amico che così proccuri, et io non mancherò di sollecitarlo, acciò V. S. resti quanto prima servita. In mentre le alligo la lettera del Rev.mo Padre Maestro Fulgentio(893), e le ricordo il desiderio che tengo di sua comandamenti; e per fine affettuosamente la riverisco.
Ven.a, 27 Nov.e 1632.
Di V. S. molto Ill.reSer.re Devot.mo
Fran.o Galilei.
2358**.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
Venezia, 27 novembre 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss Gal., P. I, T. X, car. 66. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r Col.mo
Nella lettera di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma di <..> non ricevo la consolatione che pure aspettavo, che la sua causa fosse rimessa da vedersi costì, senza dar ad un innocente settuagenario l'incomodo di viaggiare. Il termine dà comodità ancora di sperar cosa cotanto giusta. Far cuore, che questo negotio non può haver male comparabile col travaglio che V. S. ne piglia. Non si tratta di honore, com'è solito in quelli tribunali. Tutti li buoni et intendenti della materia non solo compatiscono V. S., ma detestano con essecrationi la sua persecutione.
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