Mi sarà favore l'intendere il suo parere, massime circa il mio pensiero sopra lo specchio di Archimede, per il quale principalmente ho stampato detto libretto. E per non occuparla di soverchio, finisco desiderandoli da N. S. sanità e tranquillità e che ella mi conservi nella sua buona gratia, facendoli insieme riverenza in nome dell'Ill.mo Sig.r Marsili ancora.
Di Bologna, alli 7 Xmbre 1632.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Ob.mo Ser.re
F. Bon.ra Cav.ri
2364**.
ANDREA CIOLI a FRANCESCO NICCOLINI [in Roma].
Firenze, 11 dicembre 1632.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 3523 (non cartolata). - Minuta non autografa.
.... le invio una lettera del povero S.r Galileo, il quale io dubito che sarà quasi impossibile che si conduca costà vivo, non che sano, perchè i suoi mali sono molto pericolosi in così aspra stagione per far viaggio, essendo anche molto vecchio; et il travaglio d'animo, aggiunto alle sue indispositioni, l'ha aggravato notabilissimamente. Et se pure si persista costì in volere che venga, procuri V. E. di ritrarre dove et come debba esser la sua na/40 se però piacerà a Dio ch'egli si possa mettere in camino; ma io lo veggo più tosto chiamato dal letto....
2365.
FRANCESCO NICCOLINI ad ANDREA CIOLI [in Firenze].
Roma, 11 dicembre 1632.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I., T. II, car. 105. - Autografa la sottoscrizione.
.... Per conto del S.r Galilei ho fatto nuove diligenze questa mattina, havendo fatto sentir quel che scrive V. S. Ill.ma et dice anche egli medesimo in una sua lettera per me, a fin di vedere se si potesse ottenere una dilatione; ma finalmente io non solamente l'ho per imposibile, ma mi par di vedere che sia necessario che si risolva di venire come può, e se ne vada in qualche luogo dello stato di Siena per starvi almeno venti giorni per principio di quarantena, perchè questa prontezza li gioverà anche assai.
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