Di Livorno, a' 19 di Gennaio 1632(27).
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo Galilei.
Aff.mo Ser.reGiul.o, Arciv.o di Pisa.
2390*.
ANDREA CIOLI a FRANCESCO NICCOLINI [in Roma].
[Livorno], 21 gennaio 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 111. - Minuta non autografa.
.... Il povero Sig.r Galileo si è finalmente incamminato a cotesta volta; et se V. S. potesse mandargli per la strada qualche lume di consolazione, con dirgli almeno che venga allegramente, chè non sarà messo prigione, si diminuirebbe in noi il timore che habbiamo della sua salute, perchè la verità dev'essere ch'egli è partito col male addosso: et però S. A. gli ha fatto dare una buona lettiga della Ser.ma Casa, et ordinato a V. E. di riceverlo et spesarlo.
A lui credo che il Sig.r Card.le padrone ordinerà di eleggere il quadro del lascito del Sig.r Card.le Lodovisio(28)....
2391*.
GIORGIO BOLOGNETTI a FRANCESCO BARBERINI in Roma.
Firenze, 22 gennaio 1633.
Arch. Vaticano. Cifre di Fiorenza, l'anno 1633; n.° 21, car. 11r. - Traduzione sincrona dell'originale in cifra.
Di Firenze, da Mons.r Vesc. d'Ascoli, Nuntio,
li 22 di Gennaro 1633. Deciferato li 29 detto.
Mons. Baffati fu l'altro giorno da me; et havendolo io di nuovo persuaso, anco con l'esempio del Galileo che era partito per Roma, a sollecitare di dar la sicurtà appuntata per l'Alidosio(29), affine si potesse quanto prima trasmettere costì, è restato di farlo in ogni maniera nel ritorno del Granduca, che si aspetta ogni giorno, dicendo esser con S. A. che la deve dare, benchè non mi habbia voluto dire il nome; e dove prima si dichiarava, voler procurar qua, in quel modo che poteva, che la causa di esso si terminasse qui, hora mi afferma esser per cooperare si eseguiscano gli ordini della Sac.
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