Del resto tenga per fermo che non ha il maggior servitore di me, mentre salutandola con ogn'affetto in nome di tutti gl'amici, le prego dal Cielo ogni desiderabile contentezza.
Fior.a, 26 Feb.o 1632.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
La prego a ricordarmi servitore d'infinita obbligazione al P. D. Benedetto.
Serv.re Obb.moAnd.a Arrighetti.
2426*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO [in Roma].
Arcetri, 26 febbraio 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 161-162. - Autografa.
Molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre,
La sua lettera scritta alli 10 di Febbraio mi fu resa alli 22 del medesimo, et in questo tempo credo sicuramente che V. S. haverà ricevuta un'altra mia, insieme con una del nostro B. Padre confessoro, per le quali haverà inteso qualche particolare circa a quello che desiderava; e vedendo io che ancora non compariscano lettere che ne diano avviso dell'arrivo suo a Roma (le quali può V. S. giudicare con quanto desiderio, da me in particolare, siano aspettate), torno a scriverle, sì perchè ella sappia con quanta ansietà io viva mentre le sto aspettando, et anco per mandarle la inclusa polizza, la quale da un giovane fu, 4 o 5 giorni sono, portata qui a casa di V. S. e pigliata dal Sig.r Francesco Rondinelli, et egli, dandomela, mi consigliò a dar sodisfazione senza aspettare qualche peggior affronto dal creditore, dicendomi non potersi trasgredire in alcuna maniera a questo comandamento, et offerendosi egli medesimo a trattar questo negozio. Io stamattina gl'ho consegnati li 6 scudi, quali non vuol altrimenti pagar a Vincenzio(81), ma depositarli là in Magistrato, fino che da V. S. verrà avvisato quel tanto che si deva fare.
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