Tuttavia, perchè in questo paese bene spesso le cose riescono molto diverse da' presupposti, converrà credere all'evento; non mancando chi dubiti, che difficilmente habbia a scansar d'esser ritenuto al S. Offizio, benchè si proceda seco sin adesso con molta amorevolezza e placidità: e di quel che seguirà, ne darò avviso a V. S. Ill.ma, alla quale in tanto bacio le mani.
Roma, 27 Feb.o 1633.
Di V. S. Ill.maS.r Balì Cioli.
Obl.mo Ser.reFranc.o Niccolini.
2428.
FRANCESCO NICCOLINI ad ANDREA CIOLI [in Pisa].
Roma, 27 febbraio 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 133-135. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.mo Sig.r mio Oss.mo
Esplicai hiermattina a S. S.tà tutti i concetti della cifra di V. S. Ill.ma a proposito dell'unione che potrebbe farsi in questi tempi contro al Gran Turco....
Le diedi parte dell'arrivo del S.r Galileo, soggiungendo di sperare che S. S.tà fusse per restar persuasa della sua devotissima reverente osservanza verso le cose ecclesiastiche, e particolarmente nella materia che si tratta; perchè, essendo venuto animatissimo e risoluto di sottoporsi interamente al suo savio giudizio et al prudentissimo parere della Congregazione, haveva edificato e consolato me medesimo ancora. Mi rispose S. S.tà d'havergli fatto un piacer singulare e non più usato con altri, in contentarsi che potesse trattenersi in questa casa in vece del S.to Offizio, e d'haver proceduto con questa dolcezza perchè è servitore accetto del Padron Ser.mo e non per altro, perchè in riguardo della stima dovuta a S. A. haveva voluto privilegiarlo et habilitarlo; poichè un Cavaliere di casa Gonzaga, figliuolo di Ferdinando, non solamente fu messo in una lettiga, accompagnato e guardato sin a Roma, ma condotto in Castello e tenuto quivi molto tempo sino all'ultimo della causa.
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