Al S.r Amb.re Nicc.ni
4 Marzo 1633, in Livorno.
Il Gran Duca N. S. ha havuto tanto gusto della habilità insolita che S. S.tà si degna di concedere al S.r Galilei col permettere che, senza esser messo prigione, sia lasciato stare in casa di V. E. ritirato, in riguardo dell'essere servitore accetto dell'A. S., che vuole che ella ne renda quanto prima infinite grazie a S. B.ne come di honore sommamente stimato da S. A., cominciando intanto a pagar questo debito con l'Em.mo S.r Card.le Barberino. Et se hora la S.tà S. restasse servita che questa grazia ricevesse il suo intero complimento con la prestezza della speditione, S. A. ne rimarrebbe estremamente favorita et allegrissima. Però anche di questo V. E. farà nuove supplicationi et instanze in nome dell'A. S. Et le bacio etc.
2432.
GALILEO a [GERI BOCCHINERI in Livorno].
Roma, 5 marzo 1633.
Museo Britannico in Londra. Egerton Mss. 48, car. 32. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e Pad.ne Col.mo
Ricevei con la gratissima di V. S.(86) quella del Ser.mo Padrone per l'Em.mo S. Car.le Bentivoglio(87), che si presentò subito; la quale se frutterà (come spero) conforme all'altra per il S. Car.le Scaglia(88), il guadagno sarà grandissimo, mostrandosi questo così bene affetto verso la persona mia, che più non si può desiderare. Quanto poi al resto del mio negozio, si va continuando con quella medesima taciturnità de i primi giorni. Vero è che quel poco che si può andar penetrando va continuamente scoprendo, le imputazioni andarsi diminuendo, et alcune anco esser del tutto svanite per la troppo evidente loro vanità; il che si può credere che arrechi alleggerimento all'altre che sussistono ancora in piede, onde spero che queste ancora siano per terminarsi nel medesimo modo: nè altrimenti convien credere, se la verità deve finalmente restar superiore alla falsità.
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