91. - Autografa.
Ill.mo Sig.re e Pad.ne Col.mo
Ho veduta la lettera(108) scritta da V. S. Ill.ma, d'ordine del S. G. D. nostro Signore, qua all'Ecc.mo S. Ambasciatore in raccomandazione a S. S.tà per la spedizione della mia causa; la quale S. Ecc.za ha letta questa mattina alla medesima S.tà, e ritrattone quello che V. S. Ill.[ma] più particolarmente doverà intendere dalla risposta(109) di S. Ecc.za Io conosco la continuazione del benigno affetto di S. A. S.ma verso la persona mia e la multiplicazione degl'obblighi miei, d'infinito intervallo superiore alla mia possibilità del poterne rendere ricompensa alcuna, salvo che di nude parole, ma ben piene di reverente et humilissimo affetto in ringraziamento di un tanto favore in un tanto mio bisogno.
Supplico V. S. Ill.ma a rappresentare a cotesta A. S.ma la mia confessione di tanti obblighi et il rendimento di grazie, dandogli con la sua voce quella forza e vivezza, che io per me stesso non saprei nè potrei dargli, con baciargli appresso humilissimamente la veste; et a V. S. Ill.ma confermandogli la mia devotissima servitù, reverentemente m'inchino e prego da Dio il colmo di felicità.
Di Roma, li 12 di Marzo 1633.
Di V. S. Ill.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
Galileo Galilei.
2439*.
ANDREA ARRIGHETTI a [GALILEO in Roma].
Firenze, 12 marzo 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 198. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.re e P.ron Col.mo
V. S. non si stanca mai di farmi grazie et accrescere il cumolo del'obbligazioni che le professo, come segue particularmente adesso con il darmi avviso di sua salute e del buon principio de' suoi negozii, mediante il quale con gran ragione se ne può sperare ottimo evento, e che con somma sua laude sia in fine per restar giustificata in conspetto di tutto il mondo la sua sincerità, e scoperta la malignità e ignoranza de' suoi avversarii.
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S. Ambasciatore Dio Roma Marzo Obblig Galilei Roma
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