Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
Tengo la lettera di V. S. de'(114) 5. Mi rallegro et mi consolo che le cose sue piglino sempre maggiore speranza di buon esito, et ho gusto che dal S.r Cav.re Buonamici e dal S.r Lagi(115) ella sia assistita et servita. Alli SS.ri Conte Orso et Balì Cioli ho detto quanto V. S. mi ha imposto; et con gusto anche di S. A. si intende che il male non habbia da essere di quella qualità che veniva minacciato, mentre la verità, come V. S. dice, deve havere il suo luogo. Le ribaciano le mani, et aspettano altre nuove di lei et di sentire il frutto del ringraziamento che haverà fatto il S.r Ambasciatore a S. Stà et al S.r Card.le Barberino(116).
Mando la detta lettera di V. S. a D. Carlo(117) questo giorno, acciò la partecipi alle Monache et la mandi a Poppi(118); et unitamente con Alessandro bacio le mani a V. S.
Domani partirà la galeazza: Dio le dia buona fortuna. Lunedì andremo a Pisa, et fatto Pasqua torneremo qua a veder partire le galere, et poi daremo volta a Firenze.
Di Livorno, 12 Marzo 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Par.te et Ser.re
Geri Bocchineri.
2441*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Roma.
Arcetri, 12 marzo 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 164. - Autografa.
Molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre,
L'ultima sua lettera, mandatami dal S.r Andrea Arrighetti, mi ha aportato gran consolazione, sì per sentire che ella si va mantenendo in buon grado di sanità, come anco perchè per quella vengo maggiormente certificata del felice esito del suo negozio, chè tale me l'hanno fatto prevedere il desiderio e l'amore: chè se ben veggo che, passando le cose in questa maniera, si andrà prolungando il tempo del suo ritorno, reputo non dimeno a gran ventura il restar priva delle mie proprie sodisfazioni per una occasione la quale habbia da ridondare in benefizio e reputazione della sua persona, amata da me più che me stessa; e tanto più m'acquieto, quanto che son certa che ella riceve ogni honore e comodità desiderabile da cotesti Ecc.mi Signori et in particolare dall'Ecc.ma mia Signora e Padrona, la visita della quale, se havessimo grazia Suor Arcangiola et io di ricevere, certo che sarebbe favore segnalato et a noi tanto grato quanto V. S. può immaginarsi, chè io non lo so esplicare.
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