Ma alla fine ci consoliamo con la buona salute che V. S. gode. Hieri comparsero le lettere di costà, et havendo S. A. inteso il desiderio et bisogno di V. S. di nuove lettere di favore per quelli altri SS.ri sette Cardinali, subito molto benignamente le ha ordinate; et così tutta mattina ho lavorato in distenderle, et sono in forma di raccomandar la speditione etc., come V. S. mi ha accennato(145): et vedrò di mandarle anche aperte, per instruttione di chi doverà presentarle et accompagnarle. V. S. comandi se altro occorra.
Non mi sono nuovi li favori et le cortesie eccessive ch'ella riceve in casa del S.r Ambasciatore, perchè alla benignità di S. E. et della S.ra Ambasciatrice non si può arrivare; et io ne so parlare per esperienza.
Mando di mano in mano a Firenze alle Monachine le lettere di V. S. et poi al S.r Vincenzo, ancorchè io creda ch'ella scriva anche a loro; et le baciamo le mani Alessandro et io, pregandola di darci qualche nuova del S.r Cav.re Buonamici, baciandoli le mani in nome nostro, con dirgli che in questa frettolosa speditione non habbiamo tempo di scrivergli nè di domandargli come sta, perchè tutto il tempo di questa mattina l'ho speso in servire V. S.
Di Pisa, 26 Marzo 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
Geri Bocchineri.
2451.
NICCOLÒ CINI a GALILEO in Roma.
Firenze, 26 marzo 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 132. - Autografa.
Molto Ill. S.r e P.ron mio Oss.mo
Dalla lettera ch'io scrissi a V. S. la settimana passata, ella havrà veduto per qual causa io facessi la diligenza che feci col Maestro della Posta: et ora replico (se ben le sue lettere mi son carissime) ch'io non intendo che ella s'affatichi a scrivermi, poi che quello che ella scrive al S.r Mario(146) o simili, è comune a tutti noi altri più stretti suoi amici e servitori.
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