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      Di Pisa, 26 Marzo 1633.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galilei.
      Ser.re Aff.moAnd. Cioli.
     
     
     
      2453*.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a [GALILEO in Roma].
      Arcetri, 26 marzo 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 174. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre,
     
      V. S. ha voluto che questi giorni santi io resti mortificata, privandomi di sue lettere; il che quanto io habbia sentito, non posso esprimerlo. Non voglio già io lasciar, se bene con molta strettezza di tempo, di salutarla con questi due versi, augurandoli felicissima questa Santissima Pasqua, colma di consolazioni spirituali e di buona salute e felicità temporale, chè tanto mi prometto e spero dalla liberalissima mano del Signor Iddio.
      Qua di presente, la Dio grazia, siamo tutte sane, ma non già il nostro Gioseppo, il quale, fatto le Feste, bisognerà che vadia a lo spedale, per curarsi della febbre e della milza che è assai gonfia; et io vo procurando, col mezzo della nostra Madre badessa, che egli sia ricevuto in Bonifazio, ove starà meglio che in nessun altro luogo. La Piera sta bene e la saluta, sì come fo io di tutto cuore insieme con le solite, e gli ricordo che è in debito meco della risposta di 3 lettere.
     
      Di S. Matteo Arcetri, il Sabbato S.to del 1633.
      Di V. S. molto Ill.
      Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
     
     
     
      2454*.
     
      MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Roma.
      Firenze, 26 marzo 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 148. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.mo
     
      Ho discorso a lungo col S.r Andrea Arrighetti e col S.r Tommaso Rinuccini, già che col S.r Dino(154) non ho potuto trovarmi per essere egli a Montui, del desiderio di V. S. Ecc.ma, che quel Signore(155) scrivesse costà ad alcuno de' suoi colleghi il suo senso circa al libro di V. S.; e tutti convengono meco che non sia opportuno, nè anche riuscibile, questo disegno, perchè non essendo egli in confidenza appresso a' Padroni di costà, oltrechè non arrecherebbe giovamento alla causa, andrebbe molto ritenuto a mettere in carta, sì come ancora va con riguardo a dichiararsi con quelli che non siano parziali, come siamo noi: e non so se avesse anche per bene che di qua fusse stato scritto da noi altri a V. S. quanto abbiamo scritto, per il dubbio che le lettere non andassero in altre mani; sì che non mi sono assicurato a ringraziarlo da parte di V. S., se bene ho detto che ella, sapendo il suo affetto, ne le resterà obbligatissimo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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