Può fare scusa di non avere scritto prima, perchè non ci essendo stato in Firenze un segretario di S. A. suo parente(166), non li pareva di potere scrivere con quel sicuro ricapito che arebbe desiderato scrivendo a S. E., chè tanto le ho detto per scusa che ella non abbia scritto sino a ora.
La lettera di V. S., insieme con quella per Suor M.a Celeste, l'ho avute oggi al tardi, sì che non gliel'ho potuta mandare questa sera; ma domattina a buon'ora l'avrà. Dalla quale Suor M.a Celeste l'altro giorno ebbi un regalo di conserve di cedro e altre galanterie, onde prego V. S. ad aiutarmi a ringraziarnela, sì come io ne ringrazio anche V. S., per essere venuta da persona tanto a lei congiunta.
Non mi pare di avere che soggiugnerle davantaggio; però facendole reverenza, le prego dal Signore Dio lieto fine de' suoi travagli, con ogni maggior felicità.
Firenze, 9 di Aprile 1633.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Avverta di mandarmi la lettera per il S.r Cardinale per mezzo del. S.r Bocchineri, che è in Firenze.
Ser.re Aff.mo e Obb.moMario Guiducci.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Roma.
2461.
FRANCESCO NICCOLINI ad ANDREA CIOLI [in Firenze].
Roma, 9 aprile 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 151-152. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.mo Sig.r mio Oss.mo
Perchè il Sig.r Card.l Barberini(167) si dichiarò col mio secretario mercoledì passato di desiderare ch'io mi lasciassi rivedere da S. Em.za, mi vi trasferii giovedì dopo desinare per ricevere i suoi comandamenti.
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