Ciò dico pel troppo desiderio di rivederla quanto prima resa alla dolce conversatione di tanti suoi veri amici e servitori, a' quali non ho potuto tacere le buone speranze che V. S. mi dà, con l'occasione massime dell'esser io l'altro giorno arrivato in sino alla villa delle Rose(169), dove il luogo e la conversatione del S.r Can.co Cini destò un più che mai vivo desiderio della persona di lei. Pregola adunque a continuarmi l'honore della notitia de' suoi successi; e se la mia servitù havessi mai luogo in niente, impieghila con quell'autorità che lei può, mentre non mi rimane altro che pregarle da Dio felicità e contentezza.
Di Siena, li 10 Aprile 1633.
Di V. S. molto Ill.reDevot. Ser.
A. A.o di Siena.
2463.
GERI BOCCHINERI a [GALILEO in Roma].
Firenze, 14 aprile 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 150. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
Si è inteso quanto il S.r Ambasciatore ha scritto questa settimana(170) del negozio di V. S.; et con tutto che in me specialmente cagioni un gran sentimento l'udire che doppo li costituti da farsele V. S. deva restare nel Tribunale, senza potere la sera tornare a casa, nondimeno mentre considero che per questa strada V. S. camina alla speditione della causa, et che le saranno fatte habilità di stanze et forse anche di porte aperte, con tenere appresso di sè un servitore, et che le viene promessa la speditione, mi si mitiga il dispiacere; et non posso però non pregare V. S. di far cuore a sè stessa, che di tanto anche la pregano il S.r Tomaso Rinuccini, il S.r Giovanni pur Rinuccini, il S.r Guiducci, et principalmente il S.r Balì Cioli, con quanti altri amici di V. S. mi hanno parlato; et molte volte avviene che il futuro male si apprende per maggiore che non riesce in effetto, et mi figuro che maggiore patimento sarà stato quello della quarantena al Ponte a Centino che quello del Tribunale: et finalmente, in luogo di aborrire questa clausura, V. S. se la rappresenti come mezzo a potersi spedire di costà, per tornare alla sua quiete di Narcetri: et piacesse a Dio che in quei giorni che V. S. starà ritirata nel Tribunale, io potessi farle compagnia et servitù, per scacciarle la malinconia et renderle meno noioso quel tempo, chè lo farei con grandissimo gusto.
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