Molto Ill.re Sig.re e Pad.ne Osser.mo
Effetto della scrittura che feci all'Em.mo S. C. B.(176), credo che sia stato il cominciarsi a trattar del mio negozio(177), pur sotto la consueta e strettissima segretezza; per la continuazion del quale mi è convenuto restare ritirato, ma ben con insolita larghezza e comodità, in 3 camere, che sono parte di quelle dove abita il S. Fiscale(178) del S.to Offizio, e con libera et ampia facoltà di passeggiare per spazii ampli. Di sanità sto bene, per grazia di Dio e per l'esquisito governo della cortesissima casa del S. Ambasciatore e della S.ra Ambasciatrice, invigilantissima in tutte le comodità anco per me soprabbondantissime.
A Marsilio ho fatto sapere quanto V. S. mi scrive(179), e ringrazia V. S. e va continuando nel servirmi con la solita soverchia amorevolezza, la quale non resterà irremunerata. Quanto al resto, la solitudine non mi dà occasione di dargli nuove nissune, salvo che il veder le lettere di V. S. molto mal concie mi dà indizio de i sospetti rinovati per avvisi non buoni della sanità di costì: cosa che mi dispiace assai.
Essendo V. S. ritornata, riceverò per favor particolare che ella e suoi fratelli si prevaglino con assoluta padronanza della mia villa, pigliandone quelle poche comodità che se ne possono cavare. Desidero che Vincenzo mi dia nuove di sè, della consorte e figliuoli e del suo stato minutamente; e V. S. per sua intelligenza gli potrà mandar questa stessa che scrivo a lei: alla quale, et insieme a i SS.i suoi fratelli, con vero affetto bacio le mani e prego felicità.
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Osser S. Fiscale Offizio Dio S. Ambasciatore Ambasciatrice Marsilio Vincenzo
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